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Replying to Per un po' d'acqua in più

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  1. Posted 7/3/2016, 23:35

    fMuQbsD



    Nick autore: TatsuEigo
    Fandom: Free! Iwatobi Swim Club
    Titolo: Per un po' d'acqua in più
    Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
    Pairing: nessuno
    Genere: triste
    Avvisi: AU
    Rating: verde
    Parole: 1030
    Prompt: "La terra non ha senso, privata del mare. Togli l’acqua ai campi e resta solo sabbia."
    (Marina Rojas Muñoz, primo ministro di Arcónia)




    Anche quel giorno era piuttosto arido e torrido in quell'oasi: certo, si trovava pur sempre nel bel mezzo del deserto, quindi era una cosa normalissima, però Nagisa era certo che in quel momento si stessero toccando i 50° se non più, gradi. Nel deserto era cosa di ogni giorno quella, però la situazione era alquanto drastica, quando il sultano incaricava qualcuno di controllare le razioni d'acqua...

    "La terra non ha senso, privata del mare. Togli l’acqua ai campi e resta solo sabbia." Queste erano state le esatte parole di Rin Matsuoka, per l'appunto il sultano lì... Certo, perché tenere annaffiate le piante del suo regno era più importante che far vivere le persone che vivevano lì, no? Nagisa non lo aveva mai sopportato e da quando era stata adottata quella "politica" il suo odio verso quel ragazzo non aveva fatto altro che aumentare.
    Era davvero difficile provenire da una famiglia grande: lui era il terzo di cinque fratelli, e mentre i due maggiori cercavano di accaparrarsi delle razioni di cibo o acqua in più, lavorando per il sultano, lui badava ai fratellini.

    "Nagisa: abbiamo finito l'acqua e so che per questa settimana l'abbiamo già presa, però... Capisci anche tu che siamo in una situazione un po' grave, no?" la madre guardò negli occhi color magenta, posando una mano sulla sua spalla. "Nemmeno i tuoi fratelloni ci sono riusciti: sei la nostra unica speranza, se vogliamo cercare di sopravvivere; fai tutto ciò che puoi, te ne prego." era doloroso per lei scaricare tutto sulle spalle di Nagisa, però non poteva fare altrimenti.
    "Spero di trovare una guardia magnanima, anche se dubito fortemente che ce ne siano." Disse con una smorfia di disappunto, prendendo il secchio e uscì di casa con un lieve sospiro: non era sicuro che avrebbe ricevuto compassione da parte delle guardie, ma doveva a tutti i costi avere altra acqua, non importava come. Quando arrivò lì era già pomeriggio, quindi poteva sperare in una guardia con un po' di compassione.
    Fu fortunato nel non trovare nessuno in quel momento: cercare di convincere una guardia a dargli altra acqua, avrebbe scatenato l'ira delle altre persone, mentre in quel modo era libero di fare ciò che voleva. Gli si avvicinò con una tranquillità innaturale, mentre la guardia, un ragazzo poco più grande di lui, capelli blu scuro, occhi viola, muscoloso e bello alto; metteva di lato il libro che stava leggendo.
    "Il libro delle razioni, per cortesia." nonostante le ultime due parole, il tono era suonato quasi duro, come se stesse sottolineando già in partenza che non si sarebbe fatto fregare. In ogni caso, nei suoi occhi, non c'era superiorità o odio, a differenza di quelli delle altre guardie. Sembrava un tipo molto ligio alle regole, ma non appariva nemmeno come uno che fosse fin troppo duro.
    "Ecco a Lei." il biondo gli porse quel libro e attese con ansia, mentre l'altro cercava la pagina giusta: sapeva che c'era già segnato che avevano preso la razione settimanale, ma aveva già escogitato un piano.
    "Mi dispiace: la vostra razione l'avete già presa e le regole sono regole; non vi posso concedere altra acqua." gli riconsegnò il libro, osservandolo dritto negli occhi. "Torna lunedì, non posso fare eccezioni di alcuna sorta." non gli importava nulla, quindi riprese in mano il proprio libro, tenendo comunque sotto controllo il ragazzino, in modo che non cercasse di fare il furbo.
    "Non è possibile! Nessuno della mia famiglia è venuto a prendere acqua...!" disse con tono assolutamente disperato. "Qualcuno deve averci fregato: la prego; non possiamo vivere senz'acqua e siamo molti in casa." agli occhi erano comparse delle lacrime, non poi così false.
    "Il libro dice il contrario: dovreste fare attenzione a non farvelo rubare allora." scosse lievemente la testa: non avrebbe ceduto. Si sistemò gli occhiali e tornò alla propria lettura, prima che il biondo si lamentasse ancora.
    "I-io... La prego! Siamo sette a casa e mia sorella più piccola sta molto male: non possiamo nemmeno permetterci un dottore, però... Con un po' di acqua in più potrebbe andare meglio: la prego." le lacrime ora erano vere e avevano iniziato a bagnargli instancabilmente il viso. "Non voglio che la mia adorata sorellina muoia, quindi la prego! Se non può darci acqua, ci faccia arrivare un medico e lo paghi lei...!" cosa stava dicendo? Se la guardia avesse accettato era in guai davvero grossi.
    "Mi dispiace molto per la tua sorellina, però non posso fare nessuna delle due cose: vai a chiedere compassione a qualcun altro; hai decisamente sbagliato persona a cui chiederla." ora era diventato spietato: non lo avrebbe convinto in alcun modo e sperava davvero che vi desse un taglio, perché era stufo, se proprio doveva ammetterlo.
    "Per favore signore..." Nagisa si appoggiò con una mano all'avambraccio del ragazzo: non gli piaceva per nulla ciò che stava per fare, ma se serviva per fargli cambiare idea... Lo avrebbe fatto. "Non voglio perdere la mia adorata sorellina." si avvicinò di più a lui, gli occhi sempre puntati in quelli della guardia, quasi in una sfida. Portò una delle gambe a sfiorare quella destra di Rei, sfregandola lievemente. Si avvicinò al suo orecchio e osò sussurrare al suo orecchio. "Sono certo che riuscirei benissimo a guadagnarmela questa razione extra, se me lo concedesse." lo vide irrigidirsi, ma al tempo stesso essere incuriosito dalla cosa e ghignò lievemente: avrebbe funzionato!
    "S-sbrigati e prendine." balbettò, mentre lo allontanava, troppo imbarazzato, spostando lo sguardo da tutt'altra parte. "Farò finta di non aver visto nulla e non serve che tu mi ripaghi." fu un sussurro bassissimo, in modo che chiunque passasse, non lo avrebbe sentito.
    "Grazie."

    Andò alla pompa dell'acqua, riempendo di nuovo il secchio, con un ghigno soddisfatto. Era la prima e unica guardia che lo aveva aiutato e con la quale avrebbe fatto davvero certe cose, per ricompensarlo di quell'opportunità. Qualsiasi altra guardia reale si sarebbe approfittato di lui, invece lui aveva deciso di non farlo: gli era doppiamente riconoscente, c'era poco da fare; prima di andarsene vittorioso, gli diede un bacio veloce sulla guancia, ritornando infine a casa, soddisfatto di ciò che aveva fatto. Sperava di ritrovarlo altre volte, perché vi avrebbe riprovato, poco ma veramente sicuro.

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